Ancona Porto Aperto – No alla legge {in}sicurezza
Sabato 9 febbraio 2019 ore 11:00
Porto di Ancona (Piazza della Repubblica)
Il 10 novembre 2018, 100 mila #indivisibili hanno attraversato le strade di Roma contro il decreto Salvini e contro le politiche razziste del governo Lega-5Stelle.
Per la prima settimana di febbraio in tutta Italia si stanno indicendo iniziative all’insegna della disobbedienza civile e della solidarietà, che si concluderanno il 10 febbraio a Macerata con l’assemblea nazionale #indivisibili ad un anno di distanza dallo straordinario corteo che reagì all’attentato razzista e fascista contro i migranti e al tentativo di silenziamento da parte del vecchio ministro dell’Interno Minniti.
Il Movimento Antirazzista delle Marche chiama tutte e tutti alla mobilitazione per ribadire la contrarietà alla Legge Salvini, una norma che aumenta le diseguaglianze, produce esclusione sociale e marginalità, criminalizza il dissenso e la cooperazione, e che sta già rendendo più insicure le vite di tutti.
Abbiamo scelto di manifestare al porto di Ancona, simbolo della città e luogo dove si registrano i respingimenti dei rifugiati che cercano di entrare in Europa e dove tanti ragazzi senza nome, hanno perso la vita schiacciati dai tir dove erano nascosti.
Come realtà territoriali facciamo appello a tutte le persone, a tutte le realtà collettive a mobilitarci, insieme:
- Per fermare l’attacco ai rifugiati e alle Organizzazioni umanitarie, salvare le persone che attraversano il Mediterraneo, assicurare lo sbarco immediato di tutte le persone che vengono salvate e impedire che vengano riportate nei campi di concentramento in Libia;
- Per il ritiro della legge “immigrazione e sicurezza”e della Legge Bossi Fini;
- Per una nuova Legge sull’immigrazione che preveda l’ingresso regolare dei migranti;
- Per l ‘accoglienza e regolarizzazione per tutte le persone migranti;
- Per la costruzione di reti di solidarietà attiva che si oppongano all’esclusione sociale;
- Per la difesa del sistema di accoglienza diffuso e contro l’apertura dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr);
- Contro ogni forma di razzismo, la minaccia fascista, la violenza sulle donne, l’omofobia e ogni tipo di discriminazione.